Lev Isaakovič Šestov: Il Filosofo dell'Assurdo e della Libertà

Vita e Contesto Storico

Lev Isaakovič Šestov (1866-1938), nato Yehuda Leyb Schwarzmann a Kiev, fu un filosofo esistenzialista russo di origine ebraica. Visse in un'epoca di grandi sconvolgimenti: la Rivoluzione Russa, l'esilio a Parigi e il confronto con pensatori come Nietzsche, Dostoevskij e Kierkegaard.

Dopo gli studi in legge, si dedicò alla filosofia, sviluppando un pensiero radicale che sfidava la ragione sistematica in nome della libertà individuale e del divino.

«La filosofia non è una scienza, ma un grido disperato dell'uomo davanti all'abisso.»

Il Pensiero: Rivolta contro la Ragione

Šestov attaccò il razionalismo occidentale, specialmente quello di Hegel e Spinoza, sostenendo che la verità ultima non può essere catturata dalla logica, ma solo attraverso l'esperienza personale e la fede.

«La ragione è la grande nemica della fede, perché pretende di spiegare ciò che è inesplicabile.»

Scritti Fondamentali

Eredità Intellettuale

Šestov influenzò profondamente l'esistenzialismo francese, in particolare:

Tuttavia, la sua radicale opposizione alla filosofia sistematica lo ha mantenuto ai margini del canone filosofico accademico.

«Šestov è il filosofo della disperazione che si trasforma in libertà, dell'angoscia che diventa grido di rivolta.»

Attualità del Pensiero

In un'epoca di crisi delle grandi narrazioni, il pensiero di Šestov risuona con particolare forza:

Rilevanza Contemporanea

✔️ Critica al positivismo e al scientismo
✔️ Valorizzazione dell'esperienza soggettiva
✔️ Difesa della libertà contro i sistemi totalizzanti
✔️ Dialogo tra filosofia e letteratura

«Il vero pensiero nasce quando la ragione riconosce i suoi limiti»