Sesto Empirico

Il Grande Sistematico dello Scetticismo Pirroniano

Vita e Contesto Storico

Sesto Empirico (ca. 160-210 d.C.) fu un filosofo e medico greco, ultimo grande esponente dello scetticismo pirroniano antico. Il soprannome "Empirico" suggerisce che appartenesse alla scuola medica empirica, che condivideva con lo scetticismo filosofico l'atteggiamento cautelativo verso le teorie non verificabili.

IV-III sec. a.C.

Pirrone di Elide fonda la tradizione scettica

I sec. a.C.

Enesidemo di Cnosso riformula lo scetticismo

I-II sec. d.C.

Agrippa sviluppa i cinque tropi

160-210 d.C.

Sesto Empirico sistematizza tutto lo scetticismo antico

Poche sono le notizie biografiche su Sesto Empirico. Probabilmente visse ad Alessandria d'Egitto e ad Atene, i principali centri culturali del tempo. La sua importanza deriva dal fatto che le sue opere costituiscono la fonte principale per la conoscenza dello scetticismo antico, le cui opere precedenti sono andate quasi completamente perdute.

Come medico empirico, Sesto applicava il metodo scettico alla pratica medica, rifiutando le spiegazioni teoriche delle cause delle malattie e concentrandosi invece sull'osservazione dei sintomi e sull'esperienza dei trattamenti efficaci.

Opere Principali

Sesto Empirico ci ha lasciato due opere fondamentali, che rappresentano la più completa esposizione dello scetticismo antico giuntaci integralmente:

Schizzi Pirroniani (Πυρρώνειοι Ὑποτυπώσεις)

In tre libri, costituisce un'introduzione generale allo scetticismo pirroniano. Il primo libro espone i fondamenti dello scetticismo, il secondo e terzo confutano le pretese di conoscenza della logica, della fisica e dell'etica dogmatiche.

Contro i Matematici (Πρὸς μαθηματικούς)

In undici libri, di cui i primi sei sono noti anche come "Contro i Professori". L'opera confuta sistematicamente tutte le discipline dogmatiche: grammatica, retorica, geometria, aritmetica, astrologia, musica, logica, fisica ed etica.

"Le opere di Sesto Empirico sono un tesoro inestimabile non solo per la conoscenza dello scetticismo, ma per l'intera filosofia antica, contenendo ampie citazioni e discussioni di dottrine altrimenti perdute."

Lo stile di Sesto è chiaro, metodico e ricco di esempi. La sua esposizione sistematica dello scetticismo ha garantito la preservazione di questa tradizione filosofica e ha influenzato profondamente il pensiero occidentale successivo.

I Dieci Tropi dell'Εποχή

Sesto Empirico ci ha tramandato la versione più completa dei dieci tropi (modi o argomenti) che portano alla sospensione del giudizio (epoché). Questi tropi, attribuiti a Enesidemo, dimostrano la relatività delle percezioni e dei giudizi:

1. Dalla diversità degli animali

Le differenti specie percepiscono la realtà in modi diversi e non abbiamo motivo di privilegiare la percezione umana.

2. Dalla diversità umana

Anche tra gli esseri umani esistono differenze percettive, cognitive e culturali.

3. Dalla diversità degli organi di senso

Ogni senso fornisce una percezione differente dello stesso oggetto.

4. Dalle circostanze

Le condizioni soggettive (salute, malattia, veglia, sonno) influenzano la percezione.

5. Dalle posizioni e distanze

La prospettiva cambia a seconda della posizione dell'osservatore.

6. Dai miscugli

Gli oggetti non ci appaiono mai puri, ma sempre in combinazione con altri elementi.

7. Dalle quantità e costituzioni

La quantità modifica la qualità percepita (es. il vino bevuto moderatamente fortifica, in eccesso debilita).

8. Dalla relazione

Tutte le cose sono in relazione con altre cose e con l'osservatore.

9. Dalla frequenza o rarità

La familiarità con un fenomeno influenza il nostro giudizio.

10. Dai costumi e leggi

Le convenzioni culturali determinano diversità di giudizio tra i popoli.

Oltre a questi dieci tropi, Sesto discute anche i cinque tropi di Agrippa, che attaccano il problema della giustificazione della conoscenza a un livello più fondamentale, mostrando l'impossibilità di qualsiasi fondazione ultima del sapere.

Scetticismo come Terapia Filosofica

Per Sesto Empirico, lo scetticismo non è fine a se stesso, ma rappresenta una via per raggiungere l'atarassia (assenza di turbamento) e la felicità. Il filosofo scettico, sospendendo il giudizio sulle questioni dogmatiche, ottiene la pace dell'animo:

"Il fine dello scettico è l'atarassia nelle questioni di opinione e la moderazione nelle affezioni necessarie" (Schizzi Pirroniani, I, 25).

Sesto paragona lo scetticismo a una terapia filosofica che cura la presunzione dogmatica e il turbamento che ne deriva. I dogmatici soffrono perché credono di conoscere la verità sulla natura delle cose, ma entrano in contraddizione con altri dogmatici che sostengono verità opposte.

Lo scettico, riconoscendo l'impossibilità di decidere tra opinioni contrastanti, sospende il giudizio e così raggiunge spontaneamente l'atarassia, come l'ombra segue il corpo:

"A coloro che pongono la filosofia come ricerca della verità, sembra che lo scetticismo sia la sua negazione; ma in realtà esso è la cura delle malattie dogmatiche, come il farmaco che espelle dal corpo gli umori dannosi." (Schizzi Pirroniani, II, 188)

Questa concezione terapeutica della filosofia anticipa approcci moderni come la filosofia come terapia concettuale di Wittgenstein o la filosofia come modo di vivere di Pierre Hadot.

Il Criterio Scettico e la Vita Pratica

Una comune obiezione allo scetticismo è che renderebbe impossibile l'azione: se sospendiamo il giudizio su tutto, come possiamo orientarci nella vita quotidiana? Sesto Empirico risponde a questa obiezione elaborando il concetto di "criterio pratico" dello scettico.

Lo scettico non nega l'evidenza fenomenica, ma si limita a descrivere le apparenze senza affermare come le cose siano in realtà. Nella vita pratica, lo scettico segue quattro guide fondamentali:

  1. L'evidenza delle affezioni (pathē): Sensazioni come fame, sete, dolore.
  2. Le indicazioni della tecnica (technē): Le regole delle arti e dei mestieri.
  3. Le leggi e i costumi (nomoi): Le convenzioni sociali e giuridiche.
  4. L'insegnamento delle arti (didaskalia): L'istruzione nelle discipline pratiche.

Queste guide permettono allo scettico di agire nel mondo senza cadere nel dogmatismo. Lo scettico segue le apparenze senza affermare che corrispondano alla realtà ultima delle cose:

"Noi chiamiamo il criterio della filosofia scettica l'apparenza, meaning by this the representation deriving from sense perception; in virtue of this we are involuntarily affected and in no way can we deny it." (Schizzi Pirroniani, I, 22)

In campo etico, lo scettico segue le tradizioni e le leggi del proprio paese senza affermare che siano assolutamente giuste o sbagliate. Questo atteggiamento di adesione pratica senza convinzione dogmatica permette allo scettico di vivere una vita normale e funzionale.

Eredità e Influenza

L'influenza di Sesto Empirico sulla storia del pensiero occidentale è immensa, sebbene spesso indiretta. Le sue opere furono conservate nel mondo bizantino e riscoperte nel Rinascimento, diventando un punto di riferimento fondamentale per la filosofia moderna.

Alcuni momenti cruciali dell'influenza di Sesto Empirico:

  • Rinascimento: La riscoperta delle opere di Sesto alimentò la crisi scettica del XVI secolo, influenzando pensatori come Michel de Montaigne, che fece dello scetticismo una "scala" per raggiungere la fede.
  • Cartesio: Il dubbio iperbolico cartesiano riprende le argomentazioni scettiche di Sesto, ma le usa come strumento per trovare un fondamento indubitabile della conoscenza.
  • Hume: Lo scetticismo moderato di Hume deve molto alla tradizione pirroniana trasmessa da Sesto Empirico.
  • Kant: La distinzione tra fenomeno e noumeno ha echi della distinzione scettica tra apparenze e realtà sottostante.
  • Filosofia contemporanea: Il problema del criterio sollevato da Sesto è al centro del dibattito epistemologico contemporaneo. Il suo approccio terapeutico alla filosofia anticipa Wittgenstein.
"Sesto Empirico rappresenta il punto di arrivo più sofisticato della filosofia ellenistica, e la sua influenza sul pensiero moderno è paragonabile a quella di Platone e Aristotele, sebbene meno riconosciuta."

Oggi, Sesto Empirico è studiato non solo come fonte per la conoscenza dello scetticismo antico, ma come filosofo originale la cui riflessione su conoscenza, linguaggio e realtà mantiene una sorprendente attualità.