Vita di Seneca: Dal Privilegio alla Tragedia
Nato a Corduba (oggi Cordova, Spagna) in una ricca famiglia equestre, Seneca ricevette un'eccellente educazione retorica e filosofica a Roma, dove studiò con filosofi di diverse scuole, ma abbracciò in particolare lo stoicismo. La sua carriera politica fu altalenante, segnata da favori imperiali e da esili.
- Esilio e Rientro: Fu esiliato in Corsica per otto anni (41-49 d.C.) da Claudio, accusato di adulterio. Durante questo periodo di isolamento, scrisse alcune delle sue opere più significative, tra cui la "Consolazione a Marcia". Rientrò a Roma grazie all'influenza di Agrippina Minore, madre del futuro imperatore Nerone, diventando il suo precettore.
- Consigliere di Nerone: Per un decennio (54-62 d.C.), Seneca fu una delle figure più potenti e influenti a Roma, guidando Nerone nei primi anni del suo regno, considerati un periodo di buon governo ("quinquennio felice"). Cercò di moderare gli eccessi dell'imperatore, ma con il tempo il suo influsso diminuì e la relazione si deteriorò.
- Ritiro e Morte: Nel 62 d.C., Seneca si ritirò dalla vita pubblica, dedicandosi interamente agli studi filosofici. La sua fine giunse nel 65 d.C., quando fu coinvolto nella congiura dei Pisoni contro Nerone. Pur proclamando la sua innocenza, fu costretto a togliersi la vita. La sua morte, narrata con drammatica intensità da Tacito, è diventata un simbolo della coerenza stoica di fronte al destino.
"Non la fortuna, ma la virtù ti rende felice."