Dalla filosofia del linguaggio alla coscienza: il pensiero di un maestro contemporaneo
John Rogers Searle (1932-) è uno dei filosofi contemporanei più influenti, noto per i suoi contributi rivoluzionari alla filosofia del linguaggio, alla filosofia della mente e alla teoria della realtà sociale. Il suo lavoro ha ridefinito il modo in cui comprendiamo atti linguistici, intenzionalità e coscienza.
John Searle (1932-), filosofo statunitense
Nato a Denver nel 1932, Searle studiò all'Università del Wisconsin e successivamente a Oxford come Rhodes Scholar, dove fu influenzato da J.L. Austin e dal lavoro della scuola di filosofia del linguaggio ordinario. Tornato negli Stati Uniti, ha trascorso la maggior parte della sua carriera all'Università della California, Berkeley.
Searle ha sviluppato e sistematizzato la teoria degli atti linguistici di J.L. Austin, creando una tassonomia completa delle forze illocutorie e introducendo il concetto di "condizioni di soddisfazione" per gli atti linguistici.
Searle classifica gli atti linguistici in cinque categorie: assertivi, direttivi, commissivi, espressivi e dichiarativi.
Concetto chiave per comprendere come gli atti linguistici creano realtà sociali: "X conta come Y nel contesto C".
Ogni atto linguistico ha condizioni che devono essere soddisfatte per essere efficace o vero.
La teoria di Searle distingue tra intenzione dell'ascoltatore (ciò che il parlante intende comunicare) e significato letterale (ciò che le parole significano convenzionalmente), risolvendo problemi che Austin aveva lasciato aperti.
Searle ha sviluppato una teoria naturale dell'intenzionalità, il fenomeno per cui gli stati mentali sono "diretti" verso oggetti o stati di cose nel mondo. La sua posizione, chiamata "naturalismo biologico", sostiene che la coscienza è un fenomeno biologico emergente.
L'argomento contro l'intelligenza artificiale forte: manipolare simboli non equivale a comprendere.
La coscienza è un fenomeno biologico emergente, irriducibile ma causato da processi cerebrali.
Qualsiasi teoria della coscienza deve spiegare come processi neurali danno origine a esperienze soggettive.
La critica di Searle all'intelligenza artificiale forte ha generato un dibattito intenso e duraturo nella filosofia della mente e nelle scienze cognitive.
Searle ha sviluppato una teoria innovativa su come creiamo e manteniamo la realtà sociale attraverso atti linguistici e intenzionalità collettiva.
La capacità umana di condividere intentioni e credenze, fondamento della realtà sociale.
Fenomeni come denaro, proprietà e governo esistono perché collettivamente accettiamo che esistano.
Attribuiamo funzioni speciali a oggetti e persone attraverso l'accettazione collettiva.
Secondo Searle, la formula "X conta come Y nel contesto C" spiega come creiamo tutto, dalla moneta al matrimonio, dai governi ai giochi.
Il lavoro di Searle ha generato dibattiti intensi in molte aree della filosofia e oltre, influenzando discipline come la linguistica, le scienze cognitive, il diritto e le scienze sociali.
L'argomento della stanza cinese ha scatenato un acceso dibattito con sostenitori dell'IA forte come Daniel Dennett e Ray Kurzweil.
Searle distingue tra realtà "bruta" (indipendente dall'osservatore) e realtà sociale (dipendente dall'osservatore), criticando le forme radicali di costruttivismo.
La sua teoria degli atti linguistici ha rivoluzionato la comprensione di atti giuridici come promesse, contratti e decisioni.
La sua analisi dell'intenzionalità ha implicazioni profonde per la teoria della conoscenza e la credenza giustificata.
1. Searle, J.R. (1969). Atti linguistici. Torino: Boringhieri, 1976.
2. Searle, J.R. (1992). La riscoperta della mente. Torino: Bollati Boringhieri, 1994.
3. Searle, J.R. (1995). La costruzione della realtà sociale. Milano: Edizioni di Comunità, 1996.
4. Searle, J.R. (2010). Fare il mondo sociale. Milano: Cortina, 2010.
5. Smith, B. (2003). John Searle. Cambridge: Cambridge University Press.