Karl Raimund Popper

Filosofo della scienza e teorico della società aperta (1902-1994)

Biografia

[Immagine: Karl Popper]

Karl Popper nel 1980

Karl Raimund Popper nacque il 28 luglio 1902 a Vienna, allora parte dell'Impero austro-ungarico, in una famiglia della borghesia colta di origini ebraiche. Suo padre, Simon Siegmund Carl Popper, era un avvocato con interessi filosofici e bibliografo, mentre sua madre, Jenny Schiff, era una musicista di talento.

Dopo aver abbandonato la scuola a sedici anni, Popper frequentò l'Università di Vienna come studente non ufficiale, seguendo corsi di matematica, fisica, filosofia e psicologia. In questo periodo si avvicinò al Circolo di Vienna, pur mantenendo posizioni critiche verso il positivismo logico che vi si professava.

Nel 1928 conseguì il dottorato in filosofia sotto la supervisione di Karl Bühler con una tesi sulla psicologia del pensiero. L'ascesa del nazismo in Austria lo spinse a emigrare: dapprima in Nuova Zelanda, dove insegnò alla Canterbury University College di Christchurch (1937-1945), poi nel Regno Unito, dove divenne professore di logica e metodo scientifico alla London School of Economics (1949-1969).

Popper rimase attivo fino alla sua morte, avvenuta a Croydon (Londra) il 17 settembre 1994, all'età di 92 anni. Fu nominato cavaliere dalla regina Elisabetta II nel 1965 e insignito di numerosi premi e riconoscimenti internazionali.

Pensiero Filosofico

Falsificazionismo e Demarcazione

Il contributo più significativo di Popper alla filosofia della scienza è il principio di falsificazione come criterio di demarcazione tra scienza e non scienza. Contrariamente all'approccio induttivista allora dominante, Popper sosteneva che una teoria è scientifica non quando può essere verificata, ma quando può essere falsificata, cioè quando è possibile immaginare osservazioni empiriche che la confuterebbero.

Popper criticava il principio di verificazione del positivismo logico, sostenendo che nessuna quantità di osservazioni positive può provare definitivamente una teoria (problema dell'induzione), mentre una singola osservazione negativa può falsificarla. Secondo Popper, la scienza progredisce attraverso congetture e confutazioni: gli scienziati propongono teorie audaci (congetture) che vengono poi sottoposte a rigorosi tentativi di falsificazione (confutazioni).

"Una teoria che non sia refutabile da nessun evento concepibile non è scientifica. L'irrefutabilità non è (come spesso si ritiene) un pregio di una teoria, ma un difetto."

Esempi di teorie falsificabili includono la relatività generale di Einstein (che prevede la curvatura della luce in presenza di masse) e la teoria dell'evoluzione di Darwin. Al contrario, Popper considerava non scientifiche teorie come il marxismo e la psicoanalisi, poiché i loro sostenitori tendevano a reinterpretare qualsiasi evidenza contraria come conferma della teoria.

Razionalismo Critico

Il razionalismo critico di Popper rappresenta una via di mezzo tra lo scetticismo radicale e il fondazionalismo. Popper rifiutava l'idea che la conoscenza potesse basarsi su fondamenta incrollabili, ma sosteneva comunque la possibilità di un progresso conoscitivo attraverso la critica razionale.

Secondo Popper, tutta la conoscenza è congetturale e provvisoria, ma possiamo avvicinarci progressivamente alla verità attraverso un processo di eliminazione degli errori. Questo approccio si applica non solo alla scienza ma a tutti i campi del sapere, compresa la filosofia e l'etica.

Il razionalismo critico implica un atteggiamento di apertura alla discussione e alla revisione delle proprie posizioni, in opposizione a ogni forma di dogmatismo. Popper sosteneva che il conflitto di opinioni, quando condotto razionalmente, è fecondo per il progresso della conoscenza.

Filosofia Politica

La Società Aperta e i suoi Nemici

Nel suo lavoro più celebre di filosofia politica, "La società aperta e i suoi nemici" (1945), Popper sviluppa una critica radicale alle filosofie politiche che considera responsabili dei totalitarismi del XX secolo, in particolare il platonismo, l'hegelianesimo e il marxismo.

Popper contrappone la "società aperta", basata sul pensiero critico, sul pluralismo e sulle istituzioni democratiche, alla "società chiusa", caratterizzata da tribalismo, pensiero magico e autoritarismo. La società aperta è quella in cui i governi possono essere cambiati senza spargimento di sangue attraverso elezioni libere, e in cui i cittadini sono responsabili delle proprie decisioni.

"La società aperta è quella in cui gli uomini hanno imparato a essere in qualche misura critici dei tabù, e a basare le decisioni sull'autorità della propria intelligenza."

Popper critica l'idea di leggi storiche inevitabili, sostenendo che il corso della storia è influenzato dalla crescita della conoscenza umana, che per sua natura è imprevedibile. Contro lo storicismo (l'idea che la storia segua leggi fisse e prevedibili), Popper difende un approccio "piecemeal" (graduale) all'ingegneria sociale, basato su riforme piccole e controllabili i cui effetti possono essere valutati criticamente.

Democrazia e Riformismo

Popper propone una concezione minimalista della democrazia: non come governo del popolo, ma come metodo per cambiare i governi senza violenza. Il valore fondamentale della democrazia risiede nella possibilità di rimuovere i governanti incompetenti o corrotti attraverso elezioni.

Questa visione è coerente con il suo falsificazionismo: così come nella scienza le teorie vengono sottoposte a tentativi di falsificazione, nella politica i governi vengono sottoposti al giudizio degli elettori. Popper sosteneva che l'obiettivo della politica dovrebbe essere la riduzione della sofferenza umana ("negative utilitarianism") piuttosto che la realizzazione di utopie perfette, che spesso portano a conseguenze disastrose.

Opere Principali

Logica della scoperta scientifica (1934)

Pubblicato originariamente in tedesco come "Logik der Forschung", questo lavoro rivoluzionò la filosofia della scienza introducendo il principio di falsificazione come criterio di demarcazione tra scienza e pseudoscienza.

In quest'opera, Popper sviluppa la sua critica all'induttivismo e al verificazionismo, proponendo invece una metodologia basata su congetture audaci e tentativi di refutazione. Il libro ebbe un'impatto profondo sul dibattito filosofico del Novecento, influenzando pensatori come Thomas Kuhn, Imre Lakatos e Paul Feyerabend.

La società aperta e i suoi nemici (1945)

Scritto durante la Seconda Guerra Mondiale, questo lavoro in due volumi costituisce una poderosa difesa della democrazia liberale e una critica radicale delle filosofie che Popper considera alla base dei totalitarismi.

Il primo volume è dedicato alla critica di Platone, il secondo a Hegel e Marx. Nonostante le controversie sollevate dalla sua interpretazione di questi autori, l'opera ebbe un'enorme influenza sul pensiero politico del dopoguerra e contribuì a definire i valori della società aperta.

Miseria dello storicismo (1957)

In questo saggio, originariamente pubblicato in tre parti tra il 1944 e il 1945, Popper sviluppa la sua critica allo storicismo, cioè all'idea che la storia segua leggi fisse e che sia possibile prevederne il corso.

Popper sostiene che lo storicismo è una dottrina errata e pericolosa, poiché può giustificare sacrifici umani in nome di un presunto fine inevitabile della storia. Contro lo storicismo, Popper difende un approccio gradualista alle riforme sociali, basato sul metodo per tentativi ed errori.

Congetture e confutazioni (1963)

Questa raccolta di saggi sviluppa ulteriormente la filosofia del razionalismo critico, applicandola a vari campi del sapere, dalla scienza alla politica, dall'arte alla metafisica.

In quest'opera, Popper approfondisce la sua teoria della conoscenza come crescita attraverso l'eliminazione degli errori e sviluppa la sua concezione dei "tre mondi": il mondo fisico, il mondo delle esperienze soggettive e il mondo dei contenuti oggettivi del pensiero.

Influenza e Critiche

Il pensiero di Popper ha esercitato un'influenza profonda su diverse discipline, dalla filosofia della scienza alla politica, dall'economia alla sociologia. I suoi concetti di falsificazione, società aperta e razionalismo critico sono diventati parte del vocabolario intellettuale contemporaneo.

Influenza sulla Filosofia della Scienza

Popper è considerato uno dei fondatori della filosofia della scienza contemporanea. Il suo falsificazionismo ha stimolato un vivace dibattito che ha coinvolto filosofi come Thomas Kuhn (con la sua teoria dei paradigmi), Imre Lakatos (con la sua metodologia dei programmi di ricerca) e Paul Feyerabend (con il suo anarchismo metodologico).

Critiche al Falsificazionismo

Il falsificazionismo di Popper è stato criticato da diversi punti di vista. Willard Van Orman Quine ha sostenuto che le teorie scientifiche non vengono confutate da osservazioni isolate, ma vengono valutate nel contesto di un'intera rete di credenze. Thomas Kuhn ha messo in discussione l'idea che la scienza progredisca attraverso confutazioni continue, sottolineando invece l'importanza dei periodi di "scienza normale" all'interno di paradigmi consolidati.

Impatto sulla Politica e l'Economia

Le idee di Popper sulla società aperta hanno influenzato pensatori liberali come Friedrich Hayek e Isaiah Berlin, e hanno ispirato movimenti democratici in tutto il mondo, specialmente nell'Europa dell'Est durante la Guerra Fredda. Il suo approccio riformista e anti-utopico ha contribuito a definire la socialdemocrazia del dopoguerra.

Critiche alla sua Interpretazione Storica

La sua interpretazione di Platone, Hegel e Marx è stata oggetto di aspre critiche da parte di molti studiosi, che l'hanno accusata di essere eccessivamente riduttiva e influenzata dal contesto della Guerra Fredda. Tuttavia, anche i critici riconoscono l'importanza della sua difesa della società aperta e del pensiero critico.