Polibio (200 a.C. circa - 118 a.C. circa), storico greco originario di Megalopoli in Arcadia, rappresenta una figura cruciale nella storiografia antica. Prigioniero politico portato a Roma, divenne un osservatore privilegiato dell'ascesa di Roma a potenza mondiale. La sua opera principale, Storie (in greco: Ἱστορίαι), in 40 libri (di cui solo i primi 5 sono giunti completi a noi), analizza sistematicamente l'espansione romana tra il 264 e il 146 a.C., con particolare attenzione alla Seconda Guerra Punica e alla conquista della Grecia.
Polibio sviluppò un approccio innovativo alla storia, caratterizzato da:
Universalità
Primo storico a trattare l'intero mondo mediterraneo come un sistema interconnesso
Pragmatismo
Focus sulle cause politiche, militari ed economiche degli eventi (historia pragmatike)
Ciclismo Politico
Teoria dell'anaciclosi: la circolarità delle forme di governo
Utilità Pratica
La storia come maestra di vita per statisti e militari
Polibio rappresenta il ponte tra la cultura greca e quella romana. Pur essendo greco, sviluppò un'ammirazione per il sistema politico romano, che analizzò con occhio critico ma imparziale. La sua opera è fondamentale per comprendere non solo le vicende storiche del periodo, ma anche il pensiero politico antico e le ragioni del successo romano.