Il filosofo che adattò lo Stoicismo alla mentalità romana, ponendo le basi per Seneca e Marco Aurelio
Nascita a Rodi, importante centro culturale ellenistico
Studi ad Atene con Diogene di Babilonia e Antipatro di Tarso
Diventa scolarco della scuola stoica ad Atene
Soggiorno a Roma, amicizia con Scipione Emiliano e Lelio
Morte a Atene, dopo aver guidato la Stoà per 34 anni
"Panezio fu il primo a temperare la rigidità stoica, adattandola alla concretezza romana senza tradirne i principi fondamentali."
Panezio sviluppò una versione più pratica e accessibile dello Stoicismo:
La sua teoria più originale esposta nel Περὶ τοῦ καθήκοντος (Sul Dovere):
"Ogni uomo deve conciliare quattro ruoli: la natura universale, la sua natura individuale, le circostanze della nascita, e le scelte della volontà."
Panezio fu il primo filosofo greco ad essere pienamente accettato dall'aristocrazia romana:
La sua filosofia contribuì a formare il concetto romano di humanitas:
"La vera cultura non è mero ornamento, ma la coltivazione di quelle virtù che rendono l'uomo completo nella sua individualità e nella sua socialità."
Questa visione influenzò profondamente l'educazione romana e la concezione del vir bonus (l'uomo virtuoso).
Delle sue opere ci restano solo frammenti e testimonianze indirette:
Sul Dovere - Base per il De Officiis di Cicerone
Sulla Serenità - Influenzò Seneca
Sulla Provvidenza - Discussione sul problema del male
Panezio preparò il terreno per:
Il suo approccio offre strumenti per:
"L'eredità di Panezio ci insegna che la saggezza non sta nell'aderire rigidamente a una dottrina, ma nel saperla vivere con intelligenza nelle circostanze concrete."