G.E. Moore: Il Filosofo del Senso Comune

George Edward Moore (1873-1958) è stato uno dei più influenti filosofi analitici del XX secolo. Nato a Londra, studiò e insegnò a Cambridge, dove divenne collega di Bertrand Russell e Ludwig Wittgenstein.

Opere Principali:

  • Principia Ethica (1903) - Fondamento dell'etica non-naturalista
  • Philosophical Studies (1922) - Raccolta di saggi
  • Some Main Problems of Philosophy (1953) - Esposizione del suo metodo
"Se mi chiedessero 'Cos'è il bene?', risponderei che il bene è il bene, e questo è tutto ciò che posso dire."

Moore è celebre per la sua difesa del senso comune contro lo scetticismo e l'idealismo. Nel saggio A Defence of Common Sense (1925), elenca proposizioni che considera indubitabili:

  1. Esiste un mondo esterno
  2. Gli oggetti fisici esistono indipendentemente dalla nostra percezione
  3. Io ho un corpo che è nato in un certo momento e morirà

La sua famosa "prova delle due mani" contro l'idealismo:

"Ecco una mano [alzando la mano destra], ed eccone un'altra [alzando la sinistra]. Dunque, esistono almeno due oggetti esterni nel mondo. Pertanto, l'idealismo è falso."

In Principia Ethica, Moore sviluppa la sua teoria etica basata sull'intuizionismo e la fallacia naturalistica.

Punti Chiave:

  • Il bene è indefinibile - È una nozione semplice e non analizzabile
  • Fallacia naturalistica - Errore di identificare il bene con proprietà naturali
  • Intuizionismo - Conosciamo il bene attraverso l'intuizione
"Il bene è una nozione semplice, proprio come 'giallo' è una nozione semplice; come non puoi spiegare a chiunque non lo sappia già che cos'è il giallo, così non puoi spiegare che cos'è il bene."

Moore rivoluzionò il metodo filosofico con il suo approccio analitico e chiarificatore:

Caratteristiche del Metodo Mooreano:

  1. Analisi concettuale - Scomposizione delle idee complesse
  2. Chiarezza linguistica - Attenzione al linguaggio ordinario
  3. Argomentazione dettagliata - Confutazione punto per punto

La sua influenza sul neorealismo e la filosofia analitica fu enorme, ponendo le basi per il lavoro di filosofi successivi come Wittgenstein e Austin.

Influenza:

  • Fondamento della filosofia analitica
  • Ispirazione per il neorealismo
  • Anticipazione della filosofia del linguaggio ordinario

Critiche:

  • Accusa di banalità (Russell)
  • Difficoltà nel fondare l'etica sull'intuizione
  • Limiti del metodo analitico
"Moore ci ha insegnato che il compito della filosofia non è risolvere problemi, ma dissolverli mostrando che nascono da incomprensioni linguistiche."