Melisso di Samo: L'Essere Infinito e Immutabile

Illustrazione di Melisso di Samo
Illustrazione di Melisso di Samo.

Nel VI-V secolo a.C., la scuola eleatica, fondata da Parmenide, rivoluzionò il pensiero greco con la sua audace affermazione dell'esistenza di un unico, eterno e immutabile **Essere**. Tra i suoi successori, **Melisso di Samo** (V secolo a.C.), oltre a essere un filosofo, fu anche un ammiraglio e politico della sua città. Pur rimanendo fedele ai principi fondamentali di Parmenide, Melisso portò la dottrina eleatica a conclusioni ancora più estreme e logicamente stringenti, introducendo concetti innovativi come l'**infinità** e l'**incorporeità** dell'Essere.

Le sue idee, sebbene giunte a noi solo tramite frammenti e testimonianze indirette (soprattutto da Simplicio e Aristotele), rappresentano un passaggio cruciale nello sviluppo del pensiero eleatico e della metafisica pre-socratica. Melisso difese l'unità e l'eternità dell'Essere con argomenti rigorosi, rendendo ancora più evidente la distanza tra la verità della ragione e l'ingannevolezza dei sensi.

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Per comprendere Melisso, è fondamentale collocarlo nel solco della tradizione eleatica.

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Melisso argomenta con rigore logico le proprietà dell'Essere, partendo dalle premesse parmenidee.

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Le conclusioni di Melisso, come quelle di Parmenide, portano a un netto rifiuto della validità della conoscenza sensibile.

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Nonostante la sua posizione radicale e le critiche ricevute, Melisso ha lasciato un'impronta significativa nella storia del pensiero.

Melisso di Samo, con la sua dottrina dell'Essere uno, eterno, infinito e incorporeo, rappresenta un capitolo fondamentale nella filosofia presocratica. Le sue sfide logiche al senso comune e alla percezione sensibile hanno costretto i pensatori successivi a ripensare la natura della realtà e della conoscenza, contribuendo in modo significativo allo sviluppo del pensiero occidentale.