Ritratto di Mosè Maimonide (1135-1204)
Mosè Maimonide (in ebraico: משה בן מימון, Moshe ben Maimon; in arabo: موسى بن ميمون, Mūsā ibn Maymūn), noto anche con l'acronimo Rambam, fu un rabbino, filosofo, medico e giurista ebraico medievale. Nacque a Cordova nel 1135 e morì al Cairo nel 1204.
Considerato una delle figure più importanti della storia del pensiero ebraico, Maimonide cercò di riconciliare la filosofia aristotelica con la teologia ebraica, influenzando profondamente sia il pensiero ebraico successivo che quello cristiano e islamico.
Nasce a Cordova, in Al-Andalus (Spagna islamica), in una famiglia di studiosi e giudici ebraici.
La famiglia è costretta a fuggire da Cordova a causa dell'invasione degli Almohadi che perseguitano le minoranze religiose.
Si stabilisce a Fez, in Marocco, dove studia medicina e continua la sua formazione ebraica.
Si trasferisce in Terra Santa e poi in Egitto, stabilendosi infine a Fustat (vicino al Cairo).
Diventa il capo della comunità ebraica del Cairo (Nagid).
Diventa medico personale del visir al-Fadil, alto funzionario del sultano Saladino.
Muore al Cairo e viene sepolto a Tiberiade, in Terra Santa.
Scritto in arabo, è un'opera enciclopedica che spiega e sistematizza la Mishnah, la prima grande raccolta della legge orale ebraica.
Una codificazione completa e sistematica della legge ebraica (Halakhah), scritta in ebraico chiaro e conciso. Rivoluzionaria per la sua organizzazione logica e per l'omissione delle fonti e delle controversie.
Scritta in arabo, è la sua opera filosofica più importante, che cerca di riconciliare la filosofia aristotelica con la teologia ebraica. Rivolta agli ebrei colti che sentivano la tensione tra fede e ragione.
Scrisse numerosi trattati medici in arabo, tra cui "Gli Aforismi di Mosè" (una sintesi delle conoscenze mediche del tempo) e trattati specifici su asma, emorroidi, veleni e loro antidoti.
Maimonide sosteneva che la verità religiosa e la verità filosofica non possono contraddirsi perché entrambe derivano da Dio. Quando sembrano in conflitto, è necessario reinterpretare il testo sacro in modo allegorico.
Formulò i tredici principi fondamentali dell'ebraismo, che includono l'unità di Dio, la sua incorporeità, l'eternità della Torah e la venuta del Messia. Questi principi furono poi incorporati in molte liturgie ebraiche.
Sviluppò una teoria etica basata sulla "via di mezzo" aristotelica, sostenendo che le virtù stanno nel giusto mezzo tra due estremi. La sua analisi delle passioni umane anticipa alcune concezioni moderne della psicologia.
Insegnava che Dio può essere conosciuto solo attraverso i suoi attributi negativi (ciò che Dio non è), poiché la sua essenza è al di là della comprensione umana.
Maimonide è considerato forse il più grande pensatore ebraico medievale. Il suo Mishneh Torah rimane una delle codificazioni più autorevoli della legge ebraica, e i suoi 13 principi sono accettati da molti ebrei come definizioni fondamentali della fede ebraica.
Tommaso d'Aquino fece ampio riferimento alle opere di Maimonide nella sua Summa Theologica, anche se spesso per confutarne le posizioni. La sua influenza è evidente nello sviluppo della scolastica medievale.
Sebbene meno conosciuto nel mondo islamico, alcuni suoi scritti medici furono tradotti in arabo e influenzarono la medicina islamica. La sua metodologia filosofica mostra anche l'influenza di pensatori islamici come al-Farabi e Avicenna.
I suoi scritti medici furono tradotti in latino e influenzarono la medicina europea medievale. Il suo approccio razionale e osservazionale anticipò alcuni aspetti del metodo scientifico moderno.