1941-2001 | Filosofo analitico americano
David Lewis è stato uno dei filosofi analitici più influenti del XX secolo, noto principalmente per la sua difesa del realismo modale, la teoria delle controparti e i suoi significativi contributi in metafisica, filosofia del linguaggio, filosofia della mente e epistemologia. Il suo lavoro ha ridefinito il panorama della filosofia analitica contemporanea.
David Kellogg Lewis nacque il 28 settembre 1941 a Oberlin, Ohio. Suo padre era professore di governo e sua madre professoressa di storia medievale. Dimostrò un precoce interesse per la filosofia e la matematica.
Studiò al Swarthmore College e successivamente all'Università di Harvard, dove conseguì il dottorato in filosofia nel 1967 sotto la supervisione di Willard Van Orman Quine. La sua tesi di dottorato, "Convention: A Philosophical Study", fu pubblicata come libro nel 1969 e divenne immediatamente influente.
Dopo brevi periodi all'UCLA e all'Università di Princeton, Lewis si stabilì alla Princeton University nel 1970, dove insegnò per il resto della sua carriera. Fu un membro molto rispettato della comunità filosofica, noto per il suo stile di vita modesto e il suo impegno per l'insegnamento.
Lewis è famoso per la sua difesa del realismo modale, la tesi secondo cui i mondi possibili sono entità concrete tanto reali quanto il mondo attuale. Secondo Lewis, quando affermiamo che "è possibile che p", stiamo affermando che esiste un mondo possibile in cui p è vero.
Lewis difese il realismo modale con diversi argomenti, tra cui:
Per evitare problemi di identità attraverso mondi possibili, Lewis sviluppò la teoria delle controparti. Secondo questa teoria, un individuo in un mondo possibile non è identico a me, ma è la mia controparte - qualcuno simile a me in modi rilevanti.
Questa teoria permette a Lewis di mantenere l'intuizione che gli individui sono vincolati al loro mondo di appartenenza, evitando i paradossi dell'identità transmondana. La relazione di controparte è una relazione di similarità qualitativa, non di identità numerica.
La teoria delle controparti ha applicazioni in:
La sua tesi di dottorato, in cui analizza il concetto di convenzione usando la teoria dei giochi, dimostrando come le convenzioni sociali emergono da coordinamenti ripetuti.
Un'analisi innovativa dei condizionali controfattuali, fondamentali per la sua metafisica modale e la filosofia del linguaggio.
La sua opera più famosa, in cui difende compiutamente il realismo modale e risponde alle obiezioni principali.
Un'opera di filosofia della matematica in cui analizza la relazione tra mereologia e teoria degli insiemi.
Lewis è stato un importante sostenitore del funzionalismo in filosofia della mente, la teoria secondo cui gli stati mentali sono definiti dai loro ruoli causali piuttosto che dalla loro composizione materiale.
Lewis ha sviluppato un argomento influente contro la teoria dell'identità mente-cervello, noto come "l'argomento della madre cieca". Secondo questo argomento, è logicamente possibile che il dolore possa essere realizzato da stati cerebrali diversi in organismi diversi, il che minerebbe l'identità strict tra tipi mentali e tipi neurali.
Lewis ha difeso una forma di fisicalismo secondo cui i fatti mentali sopravvengono su fatti fisici: non può esserci differenza mentale senza una differenza fisica. Questo approccio gli ha permesso di mantenere sia l'autonomia dei fenomeni mentali sia il loro ancoraggio nel mondo fisico.
Lewis ha rivoluzionato la metafisica analitica, rendendo rispettabile lo studio della modalità e della metafisica sistematica.
Le sue analisi dei controfattuali e del linguaggio modale hanno influenzato generazioni di filosofi del linguaggio.
Il suo lavoro sulla convenzione e la coordinazione ha avuto impatto significativo sulla teoria delle decisioni e l'economia.
Tra i filosofi influenzati da Lewis si annoverano David Armstrong, David Chalmers, Daniel Dennett, Frank Jackson, e molti altri pensatori contemporanei. Il suo lavoro continua a essere un punto di riferimento obbligatorio nella filosofia analitica contemporanea.