Teorico della Ragione Comunicativa e dell'Etica del Discorso
Jürgen Habermas (1929-) è il principale esponente della seconda generazione della Scuola di Francoforte e uno dei filosofi contemporanei più influenti a livello mondiale. La sua teoria dell'agire comunicativo e l'etica del discorso hanno rivoluzionato il pensiero critico del Novecento.
Jürgen Habermas (1929-), filosofo e sociologo tedesco
Nato a Düsseldorf nel 1929, Habermas è cresciuto nella Germania nazista, esperienza che ha profondamente segnato il suo pensiero. Dopo gli studi in filosofia, storia e psicologia, divenne assistente di Theodor Adorno all'Istituto per la Ricerca Sociale di Francoforte.
L'opera principale di Habermas, "Teoria dell'agire comunicativo" (1981), rappresenta una sintesi originale tra la teoria critica della Scuola di Francoforte, la sociologia weberiana, la teoria dei sistemi e la filosofia del linguaggio.
Habermas distingue tra:
La modernità è caratterizzata dalla differenziazione di tre "mondi": oggettivo, sociale e soggettivo, ciascuno con le sue pretese di validità (verità, giustezza, veridicità). La razionalità comunicativa emerge quando queste pretese possono essere discusse criticamente in condizioni di libertà e uguaglianza.
Contro la ragione strumentale denunciata da Horkheimer e Adorno, Habermas propone una ragione comunicativa che si realizza nel dialogo e nel perseguimento dell'intesa.
Principio per cui le norme morali sono valide solo se tutti i potenziali interessati potrebbero accettarle in un discorso pratico.
Spazio sociale in cui i cittadini possono riunirsi per discutere liberamente problemi di interesse comune e influenzare l'azione politica.
Processo per cui i sistemi economico e statale (denaro e potere) invadono le relazioni comunicative del mondo vitale, distruggendone il potenziale emancipativo.
Distinzione fondamentale tra azioni orientate all'intesa (comunicative) e azioni orientate al successo (strategiche).
Analisi delle distorsioni comunicative e delle crisi di legittimazione nelle società contemporanee.
Habermas ha sviluppato un'etica universalista fondata sul discorso, alternativa sia al relativismo che ai fondazionalismi metafisici. Il principio dell'etica del discorso afferma:
Questa concezione etica si traduce in una teoria della democrazia deliberativa, dove la legittimità delle decisioni politiche deriva da processi discorsivi inclusivi e razionali.
Il pensiero di Habermas ha influenzato profondamente la filosofia politica, la sociologia, la teoria del diritto e l'etica contemporanee, generando anche importanti dibattiti con altri pensatori.
Il confronto tra Habermas e Gadamer ha segnato la filosofia tedesca degli anni '60 e '70. Mentre Gadamer enfatizzava la priorità della tradizione e della comprensione, Habermas sottolineava la necessità di una critica ideologica delle distorsioni comunicative.
Habermas ha criticato le tendenze postmoderniste e neoconservatrici, difendendo il "progetto incompiuto della modernità" e la possibilità di una razionalità emancipativa.
Le riflessioni habermasiane sulla democrazia deliberativa e sui diritti umani hanno influenzato il costituzionalismo contemporaneo e le teorie della giustizia globale.
In anni recenti, Habermas ha sviluppato un interessante dialogo con la tradizione religiosa, riconoscendo il potenziale di senso delle religioni nelle società post-secolari.
1. Habermas, J. (1981). Teoria dell'agire comunicativo. Bologna: Il Mulino, 1986.
2. Habermas, J. (1962). Storia e critica dell'opinione pubblica. Bari: Laterza, 1971.
3. Habermas, J. (1992). Fatti e norme. Roma-Bari: Laterza, 1996.
4. Cortella, L. (2019). La teoria critica: da Horkheimer a Habermas. Roma: Carocci.
5. Müller-Doohm, S. (2014). Habermas: A Biography. Cambridge: Polity Press, 2016.