Ermarco di Mitilene
L'Erede di Epicuro

"Colui che preservò il Giardino di Epicuro e ne diffuse la dottrina con fedeltà e innovazione"

340-330 a.C.

Nascita a Mitilene, nell'isola di Lesbo

310 a.C. circa

Incontro con Epicuro e conversione alla filosofia epicurea

306 a.C.

Trasferimento ad Atene nel Giardino di Epicuro

270 a.C.

Successione a Epicuro come capo della scuola epicurea

250 a.C. circa

Morte a Atene, dopo aver guidato la scuola per circa 20 anni

"Ermarco non fu semplicemente un discepolo, ma il custode fedele della dottrina epicurea, che difese dagli attacchi esterni e preservò per le generazioni future."

L'Eredità Epicurea

Ermarco sviluppò e sistematizzò gli insegnamenti del maestro:

Innovazioni Dottrinali

I suoi contributi originali includono:

"La giustizia non esiste di per sé, ma solo in relazione all'utilità reciproca degli uomini riuniti in società."
- Ermarco, Sulla Giustizia (frammento)

Lettere e Trattati

Delle sue opere restano solo frammenti e testimonianze indirette:

Lettere a...

Corrispondenza con altri epicurei su questioni dottrinali

Sulla Giustizia

Trattato sull'origine contrattualista della giustizia

Contro Empedocle

Opera polemica contro le teorie empedoclee

Epitomi

Sintesi della dottrina epicurea per i nuovi discepoli

Stile Letterario

Secondo le testimonianze antiche:

"Scrisse con chiarezza e precisione, più attento alla sostanza che all'ornamento retorico, secondo lo spirito del Giardino."

La Scuola dopo Ermarco

La sua direzione assicurò la continuità dell'epicureismo:

Ricezione Moderna

Riscoperto come figura chiave per:

"La sua teoria contrattualista della giustizia anticipa elementi del pensiero di Hobbes e Rousseau, mostrando la modernità dell'epicureismo antico."

L'Attualità di Ermarco

Il suo pensiero offre spunti per:

Esercizi Epicurei

  1. Analisi dei desideri: distinguere tra naturali e non necessari
  2. Memoria dei piaceri: coltivare la gratitudine per i beni presenti
  3. Esame contrattuale: valutare le istituzioni in base alla loro utilità reciproca
"Come insegnava Ermarco, la saggezza non sta nel possedere molto, ma nel desiderare poco e godere profondamente di ciò che si ha."