Diogene di Sinope

Il filosofo che visse in una botte

Diogene di Sinope (412/404 a.C. - 323 a.C.) fu il più famoso filosofo della scuola cinica. Nato a Sinope, una colonia greca sul Mar Nero, fu esiliato dalla sua città natale per aver falsificato monete insieme al padre, banchiere pubblico.

"Quando gli chiesero perché fosse stato esiliato da Sinope, rispose: 'Perché ho falsificato la moneta corrente, così come loro falsificano i veri valori della vita'."
- Diogene Laerzio, Vite dei filosofi

Giunto ad Atene, divenne allievo di Antistene, fondatore della scuola cinica. Diogene portò all'estremo gli insegnamenti del maestro, vivendo in assoluta povertà in una botte (o in una grande giara) e rifiutando ogni convenzione sociale.

412 a.C.
Nascita di Diogene a Sinope
390 a.C.
Esilio da Sinope per falsificazione di moneta
380 a.C.
Arrivo ad Atene e incontro con Antistene
323 a.C.
Morte di Diogene a Corinto

Autosufficienza Radicale

Diogene portò all'estremo il principio dell'autarchia (autosufficienza), riducendo al minimo i suoi bisogni materiali. Viveva in una botte, possedeva solo un mantello, una bisaccia e una ciotola (che poi gettò via quando vide un bambino bere con le mani).

Libertà dalle Convenzioni

Rifiutava ogni norma sociale che considerava artificiale, compresi i tabù sul comportamento in pubblico. Celebre il suo gesto di masturbarsi in piazza dicendo: "Se solo si potesse sfamare la fame strofinandosi il ventre!"

"Quando Platone definì l'uomo 'un bipede senza piume', Diogene spennò un gallo e lo portò all'Accademia dicendo: 'Ecco l'uomo di Platone!'."
- Diogene Laerzio

La Virtù come Unico Bene

Come Antistene, Diogene credeva che la virtù fosse l'unico bene necessario per la felicità, e che potesse essere raggiunta attraverso l'allenamento (askesis) e la libertà dai bisogni artificiali.

La Lanterna

Diogene girava di giorno con una lanterna accesa, dicendo: "Cerco l'uomo", criticando l'ipocrisia della società.

Alessandro Magno

Quando Alessandro gli chiese cosa potesse fare per lui, Diogene rispose: "Spostati, mi copri il sole".

La Botte

Viveva in una botte nel tempio di Cibele, dimostrando che la felicità non dipende dai beni materiali.

Il Cane

Si definiva "cane" per la sua vita randagia e perché "i cani leccano gli amici e mordono i nemici".

Il Teatro

Entrò in un teatro controcorrente mentre tutti uscivano, dicendo: "È quello che faccio da tutta la vita".

La Ciotola

Vide un bambino bere con le mani e gettò via la sua ciotola, l'ultimo suo possesso.

Nella Filosofia Antica

Diogene influenzò profondamente:

  • Cratete di Tebe e Ipparchia, che seguirono il suo esempio
  • Lo stoicismo, che riprese molti temi della sua etica
  • Lo scetticismo, per il suo atteggiamento critico

Nella Cultura Moderna

La figura di Diogene è diventata un simbolo di:

  • Anticonformismo e libertà di pensiero
  • Critica al consumismo e alla società dei consumi
  • Minimalismo e semplicità volontaria
"Diogene è il filosofo più radicale della storia occidentale, colui che ha vissuto fino in fondo le conseguenze del suo pensiero."
- Peter Sloterdijk, filosofo

Nell'Arte e nella Letteratura

Diogene è stato rappresentato in:

  • Dipinti (da Raffaello a Waterhouse)
  • Opere teatrali e letterarie
  • Fumetti e cultura popolare
"Sfido tutte le convenzioni umane."
- Massima attribuita a Diogene
"La moneta corrente è la virtù."
- Risposta quando gli chiesero perché falsificava monete
"Diventare ricco è un bene se significa spogliarsi dei bisogni."
- Diogene sulla vera ricchezza
"Tutto appartiene agli dei; i saggi sono amici degli dei; tra amici tutto è comune: dunque tutto appartiene ai saggi."
- Argomentazione di Diogene sul furto