Vita di Cicerone: Dalla "Novitas" al Consolato
Nato ad Arpino, una città del Lazio, da una famiglia equestre di provincia (i Tullii), Cicerone fu un **"homo novus"**, il primo della sua famiglia a raggiungere il consolato senza antenati nobili. La sua ascesa fu frutto esclusivo del suo straordinario talento, della sua dedizione allo studio e del suo acume politico e forense.
- Formazione: Ricevette un'educazione eccezionale, studiando retorica, filosofia e diritto a Roma. Si perfezionò con i migliori maestri greci dell'epoca, assimilando non solo le tecniche oratorie ma anche le diverse scuole filosofiche (Accademici, Stoici, Epicurei).
- Carriera Forense e Politica: Iniziò la sua carriera come avvocato, distinguendosi per le sue brillanti orazioni. La sua fama crebbe con casi celebri come la difesa di Quinto Roscio e l'accusa contro Verre (70 a.C.), il corrotto governatore della Sicilia. La sua abilità oratoria lo condusse attraverso il *cursus honorum*: questura, edilità, pretura, fino al culmine del **consolato nel 63 a.C.**
- Il Consolato e la Congiura di Catilina: Durante il suo consolato, Cicerone sventò la **Congiura di Catilina**, un tentativo di colpo di stato che minacciava di rovesciare la Repubblica. Le sue "Catilinarie", quattro celebri orazioni pronunciate in Senato e al popolo, svelarono la congiura e portarono alla condanna a morte dei cospiratori. Questo fu il momento più alto della sua carriera politica, che gli valse il titolo di **"Pater Patriae"** (Padre della Patria).
- L'Esilio e il Declino: Nonostante il trionfo, la decisione di giustiziare i congiurati senza processo provocò critiche. Nel 58 a.C., Publio Clodio Pulcro lo costrinse all'esilio. Sebbene richiamato trionfalmente a Roma l'anno successivo, la sua influenza politica non fu più la stessa. Cercò di mediare tra le fazioni in lotta (Cesare, Pompeo, Crasso), ma fu spesso marginalizzato o costretto a scendere a compromessi dolorosi.
"O tempora, o mores!" (Oh tempi, oh costumi!) - Dalla Prima Catilinaria