Zygmunt Bauman nacque il 19 novembre 1925 a Poznań, in Polonia, da una famiglia ebrea. La sua vita fu segnata dagli eventi traumatici del XX secolo:
Con l'invasione nazista della Polonia, la famiglia Bauman fugge in Unione Sovietica
Serve nell'esercito polacco filo-sovietico, partecipando alla battaglia di Berlino
Viene espulso dall'esercito durante le purghe antisemite
Nuova ondata di antisemitismo in Polonia lo costringe all'esilio
Si stabilisce definitivamente in Inghilterra, diventando professore all'Università di Leeds
"L'incertezza è l'unica certezza che abbiamo, e saper vivere nell'incertezza è l'unica competenza che vale la pena acquisire."
Queste esperienze formative influenzarono profondamente il suo pensiero sociologico, caratterizzato da una costante attenzione alle vittime dei processi storici e sociali.
Il concetto di "modernità liquida", sviluppato a partire dagli anni '90, rappresenta il contributo più originale di Bauman alla sociologia contemporanea.
Bauman contrappone la "solida" modernità (con le sue istituzioni stabili e progetti a lungo termine) alla "liquida" postmodernità, dove tutto è volatile e precario.
"Nella modernità liquida, l'unica costante è il cambiamento, e l'unica certezza è l'incertezza."
Nel saggio "Amore liquido" (2003), Bauman analizza come la fluidità sociale abbia trasformato le relazioni umane:
Bauman critica questa deriva ma non è nostalgico delle vecchie forme di famiglia patriarcale. Piuttosto, invita a reinventare forme di solidarietà adatte alla condizione liquida.
"Nella società liquido-moderna, l'impegno è diventato una merce rara e costosa, mentre la paura del legame è a buon mercato e abbondante."
Bauman sviluppa un'originale riflessione etica a partire dalla sua analisi sociologica:
La sua opera "Modernità e Olocausto" (1989) dimostra come lo sterminio nazista non sia stato un ritorno alla barbarie, ma un prodotto della modernità con la sua razionalità burocratica e divisione del lavoro.
"La crudeltà più grande è quella indifferente, burocratica, senza odio né passione, il tipo di crudeltà con cui le persone fanno il male senza rendersene conto."
Bauman analizza la globalizzazione come un processo che produce sia opportunità che nuove forme di disuguaglianza:
Ne "La società sotto assedio" (2002), Bauman descrive come i poteri globali eludano il controllo democratico, mentre gli stati nazionali diventano sempre più impotenti.
"La libertà di muoversi, un bene sempre più prezioso e ambito, si sta rapidamente trasformando nel principale fattore di stratificazione sociale del nostro tempo."
Zygmunt Bauman morì il 9 gennaio 2017 a Leeds, lasciando un'eredità intellettuale immensa:
Nonostante le critiche, Bauman rimane uno dei pensatori più originali e influenti del tardo XX e inizio XXI secolo, la cui opera continua a ispirare riflessioni sulla condizione umana nell'epoca contemporanea.