Nel IV secolo a.C., la città di Taranto, in Magna Grecia, fu un fiorente centro culturale e scientifico, e la sua prosperità è indissolubilmente legata alla figura di **Archita di Taranto** (circa 428 – 347 a.C.). Matematico, filosofo, teorico della musica, astronomo, stratego e statista, Archita fu una delle menti più brillanti e complete del suo tempo, rappresentando l'apice del **pitagorismo** nella sua fase più matura e la sua sintesi con le altre correnti di pensiero contemporanee.
Considerato un amico e discepolo di Platone (o almeno un suo corrispondente intellettuale), Archita incarnò l'ideale del "filosofo re" e del saggio che applica la teoria alla pratica, guidando Taranto con saggezza e promuovendo la scienza e le arti. La sua influenza si estese dalla geometria alla meccanica, dalla teoria musicale alla filosofia morale e politica, lasciando un'eredità che perdurò per secoli.
La vita di Archita è un esempio di come la filosofia potesse tradursi in azione concreta e governo illuminato.
Taranto, colonia spartana, divenne sotto la guida di Archita una potenza egemone nella Magna Grecia. Il suo governo fu caratterizzato da prosperità economica, stabilità politica e grande fioritura culturale. Si racconta che fu eletto per sette volte di seguito stratego, in deroga alle leggi che vietavano la rielezione.
Archita fu un esponente di spicco del **pitagorismo**, la scuola filosofica che vedeva nel **numero** l'essenza di tutte le cose e la chiave per comprendere l'armonia del cosmo, della musica e dell'anima. Sebbene il pitagorismo originario avesse un forte carattere mistico e religioso, Archita contribuì a dargli una veste più scientifica e razionale, applicando i principi matematici allo studio della realtà .
Le fonti antiche attestano un rapporto di amicizia e stima reciproca tra Archita e Platone. Si narra che Archita abbia salvato Platone dalle grinfie del tiranno Dionigi II di Siracusa. Il dialogo platonico "Repubblica" e la sua visione del filosofo come governante potrebbero aver risentito dell'influenza del modello politico di Taranto sotto Archita. Platone stesso cita Archita nelle sue opere.
Come molti pensatori antichi, gran parte delle opere di Archita è andata perduta. Le sue principali opere conosciute includevano trattati su matematica, musica, filosofia e etica. I frammenti giunti a noi sono stati preservati principalmente da autori successivi come Aristotele, Euclide, Boezio e Porfirio.
Archita è considerato uno dei più grandi matematici dell'antichità , precursore di Euclide e innovatore in diversi campi.
Uno dei problemi geometrici più famosi dell'antichità era la **duplicazione del cubo** (o "problema delio"): costruire un cubo di volume doppio rispetto a un cubo dato. Archita fu il primo a offrire una soluzione geometrica meccanica, usando l'intersezione di tre superfici tridimensionali (un cilindro, un toro e un cono) in un ingegnoso sistema spaziale. Questa fu una delle prime dimostrazioni che un problema non risolvibile con riga e compasso poteva essere risolto con altri strumenti geometrici.
Archita studiò a fondo le **medie matematiche**, non solo quelle aritmetiche e geometriche, ma anche quella **armonica** (che è stata attribuita a lui o a Ippaso di Metaponto).
Per Archita, come per i pitagorici, il **numero** non era solo uno strumento di calcolo, ma il principio fondamentale che governa l'intero universo. L'ordine, la proporzione e l'armonia del cosmo e delle arti derivano dai rapporti numerici. La conoscenza del numero era quindi essenziale per la vera sapienza.
Archita fu un pioniere nello studio scientifico della musica, legando i fenomeni acustici a principi matematici.
Per i pitagorici, la musica era una delle quattro discipline del **quadrivio** (aritmetica, geometria, musica, astronomia), tutte basate sui numeri. Archita, in particolare, si dedicò alla **armonica**, la teoria matematica dei rapporti musicali.
Archita fu il primo a dare una formulazione matematica precisa ai principali intervalli musicali (ottava, quinta, quarta) e a definire il tono in termini di rapporti numerici precisi. A lui è attribuita la divisione del tono in due semitoni disuguali, un passo importante nello sviluppo della teoria musicale.
La sua ricerca non fu solo teorica. Archita è celebre per aver teorizzato che il **suono è prodotto dal movimento dell'aria** (o dalla collisione di corpi), e che l'altezza del suono è determinata dalla velocità di questo movimento. Un movimento più veloce produce un suono più acuto, un movimento più lento un suono più grave. Questa intuizione, ben prima di Galileo, è un esempio notevole di approccio scientifico ai fenomeni naturali.
«Il suono si produce quando due corpi si urtano; e la forza dell'urto è tanto maggiore, quanto maggiore è la forza con cui si urtano: così le frecce tirate con più forza, producono un suono più forte.»
Archita non fu solo un teorico, ma un pratico, che applicò il sapere alla tecnologia e al governo.
A Archita è attribuita l'invenzione di diversi dispositivi meccanici. Il più famoso è la leggenda dell'**uccello di legno** o "colomba" meccanica, capace di volare, probabilmente azionata da vapore o contrappesi. Sebbene la sua funzionalità esatta sia oggetto di dibattito, questa invenzione testimonia il suo interesse per l'applicazione delle leggi fisiche alla costruzione di automi.
È considerato anche il padre della meccanica, che per lui era una branca della geometria applicata.
Come statista, Archita fu un esempio di come la filosofia pitagorica potesse informare la condotta politica. Il suo governo a Taranto fu saggio e giusto, basato sui principi di **armonia, equilibrio e misura**, che lui vedeva riflessi nei rapporti numerici.
«La filosofia è per Archita ciò che dà vita alla buona politica, ciò che rende possibile la buona legislazione e l'ordine civile.»
Archita sosteneva che la giustizia sociale e l'ordine politico derivassero dall'applicazione dei principi matematici e dell'equità . La ragione e il calcolo (logistiké) erano visti come gli strumenti per raggiungere l'equilibrio nella vita della polis e per evitare la "pleonexia" (l'eccesso, l'avidità ), causa di discordia.
L'impatto di Archita sul pensiero antico e sulle discipline successive è stato profondo e duraturo.
La sua influenza su Platone è innegabile, soprattutto per quanto riguarda la matematica come base della filosofia e l'ideale del filosofo come guida della città . Le sue ricerche matematiche gettarono le basi per i "Principi" di Euclide, e la sua soluzione alla duplicazione del cubo è un capitolo fondamentale della storia della geometria.
Il suo approccio allo studio del suono e delle medie dimostra una mentalità che, per quanto ancora legata alla speculazione filosofica, anticipa elementi del metodo scientifico moderno, basato sull'osservazione e sulla ricerca di relazioni quantitative.
Archita fu uno dei primi a elevare la teoria musicale a disciplina scientifica rigorosa, separandola dalle tradizioni puramente empiriche o religiose, e ponendo le basi per la musicologia.
La figura di Archita rimane un simbolo dell'ideale di sapere integrato, dove matematica, fisica, etica e politica non sono discipline separate, ma aspetti interconnessi di un'unica ricerca dell'armonia e dell'ordine, sia nel cosmo che nella società umana.
Archita di Taranto non fu solo un genio poliedrico, ma anche un ponte tra il pitagorismo classico e le filosofie più tarde, dimostrando la capacità della ragione umana di comprendere e ordinare il mondo in tutte le sue manifestazioni, dalla sottile vibrazione del suono alla complessa organizzazione di una città -stato. La sua eredità continua a ispirare chi cerca la bellezza e la verità nell'intersezione tra numeri, armonia e saggezza pratica.