Nato a Tus, in Persia (l'attuale Iran), Al-Ghazali ricevette una solida educazione nelle scienze religiose e nella giurisprudenza. La sua brillantezza lo portò a una rapida ascesa accademica, culminando nella sua nomina a professore presso la prestigiosa Nizamiyya Madrasa di Baghdad all'età di 33 anni. Questa fu l'apice della sua carriera intellettuale e mondana.

Tuttavia, nonostante il successo esteriore, Al-Ghazali fu tormentato da una profonda crisi spirituale e intellettuale. Dubitò della validità della conoscenza acquisita tramite la ragione e i sensi, e si sentì sempre più insoddisatto della superficialità della vita accademica e della ricerca della fama. Questa crisi lo portò ad abbandonare la sua posizione e a intraprendere un decennio di ritiro e ascetismo, viaggiando e dedicandosi alla contemplazione e alla pratica sufi. Fu durante questo periodo che trovò la pace interiore e la certezza nella fede che tanto aveva cercato.

Al-Ghazali è celebre per la sua critica alla filosofia greca, in particolare quella di Avicenna e Al-Farabi, nel suo capolavoro "Tahafut al-Falasifa" (L'incoerenza dei filosofi). In quest'opera, argomentò contro le dottrine filosofiche che considerava incompatibili con l'Islam, come l'eternità del mondo e la negazione della risurrezione fisica. Nonostante la sua critica, Al-Ghazali non ripudiò completamente la logica o la ragione, ma piuttosto ne definì i limiti e sottolineò la necessità della rivelazione e dell'esperienza spirituale.

Il suo lavoro più monumentale è "Ihya' 'Ulum al-Din" (La rivivificazione delle scienze religiose). Questa enciclopedia in quattro volumi copre ogni aspetto della dottrina e della pratica islamica, integrando la legge islamica (fiqh), la teologia (kalam) e il sufismo. L'Ihya' fu fondamentale nel purificare il sufismo da pratiche non ortodosse e nel renderlo accettabile per la comunità sunnita più ampia, enfatizzando l'importanza della purezza interiore, dell'intenzione sincera e della devozione a Dio.

L'influenza di Al-Ghazali sul pensiero islamico è stata immensa. È accreditato di aver portato a una sintesi tra le diverse correnti di pensiero islamiche, fornendo una via mediana tra il rigido legalismo e l'eccessivo misticismo. Il suo approccio alla conoscenza, che valorizzava sia la ragione che l'esperienza spirituale, ha plasmato generazioni di studiosi e mistici.

Ancora oggi, le sue opere sono studiate e riverite in tutto il mondo islamico, e la sua figura rimane un simbolo di ricerca intellettuale, integrità spirituale e devozione profonda. Al-Ghazali non fu solo un teorico, ma un praticante che visse i principi che insegnava, rendendolo un modello eterno per i musulmani in cerca di una comprensione più profonda della loro fede.